NORMATIVE E VANTAGGI


RISTORATORE

  1. Emettere lo scontrino fiscale
    Dpr n. 441/97 e ottemperare agli obblighi derivanti dalla legge n. 18/1983 e i successivi decreti attuativi.

  2. deve indicare l'importo relativo al ticket come "corrispettivo non riscosso"
    Articolo 12 del decreto 23/03/1983 - parte seconda della circolare 60 del 10/06/1983 - numero 4)
    del comma 2 dell'articolo3 del Dpr n. 633/72

  3. Registrazione dei Corrispettivi
    Deve registrare su una colonna separata l’importo dell’incasso in sospensione

  4. Emette la fattura all’emittente

  5. Calcolo Fattura

    Esempio
    Valore del buono pasto
    -
    10,00 €

    Sconto concesso all’Emittente
    -
    5 %
    0,50 €
    Scorporo Iva
    =
    9.1
    0,86 €
    Base Imponibile
    8,64 €
     
    Base Imponibile
    x
    8,64 €
    % IVA
    =
    10 %
    Imposta(Iva)
    0,86 €
    (percentuale prevista dal quarto comma dell'articolo 27 del Dpr 633/72)

    Base Imponibile
    +
     
    8,64 €
    Imposta(Iva)
    =
     
    0,86 €
    Totale Fattura
     
    9,50 €



  6. Registrazione della fattura nel registro fatture emesse


AZIENDA CHE DISTRIBUISCE I BUONI AI PROPRI DIPENDENTI

Vantaggio Economico
Dare il buono pasto ai propri dipendenti , in sostituzione del servizio di mensa consente un notevole risparmio su:

  • Oneri Previdenziali
    Fino ad un valore complessivo giornaliero di € 5,29, il servizio sostitutivo di mensa tramite il buono pasto, è
    escluso dalla base imponibile ai fini contributivi e previdenziali (D.M. 03/03/1994 - DL n° 314/97)

  • Imposte Dirette
    Il servizio e l’importo sono esclusi per il lavoratore dipendente dall’imponibilità fiscale ai fini IRPEF (art. 48
    T.U.I.D.). Per le persone giuridiche il costo del buono pasto è interamente deducibile sia ai fini IRPEG che
    IRAP (Direttiva della Direzione Generale delle Entrate 09/04/98) rientrando nei costi per servizi.

  • Imposte Indirette
    I buoni pasto vengono fatturati all'azienda richiedente applicando l’aliquota IVA agevolata del 4%.
    Non è soggetta a detrazione (D.P.R. n°633/72)

  • Deducibilità Costi
    I costi sono totalmente deducibili in bilancio come "costo del personale"

    Esempio
    Quanto costa erogare a un dipendente un importo di € 5,29 in sostituzione del servizio di mensa.


    In busta paga      
    Importo da erogare al Dipendente    
    € 5,29
    Costo Azienda per Indennità in Busta Paga    
    € 4,63
    Oneri Previdenziali
    € 2,33
    Ratei, 13, 14, TFR, Ferie
    € 1,79
    IRAP   € 0,39  
    IRES su IRAP   € 0,12  
    Costo totale in busta paga    
    € 9,92
           
    Con Buono Pasto      
    Importo da erogare al Dipendente    
    € 5,29
    Iva non detraibile    
    € 0,21
    Costo totale con Buono Pasto    
    € 5,50
         
    RISPARMIO TOTALE    
    Costo erogazione importo in Busta Paga
    -
     
    € 9,92
    Costo erogazione importo con Buono Pasto
    =
     
    € 5,50
    Risparmio totale    
    € 4,42

Vantaggio Logistico/Organizzativo
I buoni Pasto sono spendibili in oltre 80.000 esercizi convenzionati distribuiti su tutto il territorio Italiano.
Permettono di provvedere alla ristorazione giornaliera dei dipendenti aziendali garantendo loro un’ampia scelta di locali, ristoranti, pizzerie, bar tavole calde, sel service, alimentari ecc.
Semplicemente utilizzando i buoni.
Senza dover dotare la propria azienda di mense o luoghi dedicati alla ristorazione, con evidente risparmio logistico/organizzativo.

Dipendente che spende il buono
Permettono al Dipendente di poter scegliere in quale locale utilizzare il proprio buono pasto.
Ristoranti, pizzerie, bar tavole calde, sel service, alimentari, i Buoni Pasto sono spendibili in oltre 80.000 esercizi convenzionati distribuiti su tutto il territorio Italiano.

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